Regole di buon comportamento a teatro.
Il teatro non è un cinema: la rappresentazione è unica e si arriva sempre puntuali, mai a spettacolo iniziato.
L’abbigliamento, alle prime, deve essere rigorosamente da sera, in rispetto alle nobili origini di quest’arte. Durante le repliche, invece, si può vestire in modo più sobrio, cercando di essere comunque eleganti.
Quando si raggiunge il proprio posto in una fila o lo si abbandona, non si danno mai le spalle alle persone che si oltrepassano.
Se un uomo accompagna una signora, il posto di quest’ultima sarà sempre quello più centrale o con la visibilità migliore.
Durante un intervallo, se una signora desidera andare nel ridotto, l’uomo è sempre tenuto ad accompagnarla.
Durante lo spettacolo, evitare di far rumore, tossire troppe volte, soffiarsi ripetutamente il naso; vietato inoltre fischiare o fare urla di disapprovazione: il dissenso lo si esprime rimanendo in silenzio.
Per quanto detto al punto precedente, se le condizioni di salute non permettono di seguire la rappresentazione in silenzio, è buona educazione rinunciare allo spettacolo (anche se si deve rinunciare al rimborso del prezzo del biglietto).
Al termine dello spettacolo, raggiungere il guardaroba senza fretta, educatamente e rispettando la coda.
I consigli del gufetto saggio | |
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A teatro e in televisione, gli spettatori non dovrebbero mai vestirsi di viola. Nell’antichità, infatti, gli attori delle compagnie teatrali pativano letteralmente la fame nel periodo di Quaresima, simboleggiato proprio dal colore viola, durante il quale le rappresentazioni teatrali erano interrotte. Molti artisti lo considerano, ancora oggi, di cattivo auspicio. |
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