Inchino, stretta di mano, abbraccio: le altre forme di saluto.
Inchino: forma di saluto poco utilizzata in Italia, ma molto comune in altri paesi, come ad esempio il Giappone, dove l’inclinazione assunta dal busto è direttamente proporzionale all’importanza della persona che si ha di fronte. Modernamente è di grande effetto in presenza di una donna, in quanto segno di rispetto.
Stretta di mano: deve essere brevissima, eseguita con la mano destra e modulata, relativamente a forza e intensità, sulle caratteristiche della persona che si ha di fronte; viene sempre (a meno di impedimenti fisici) eseguita in piedi.
La stretta eseguita accogliendo tra le due mani quella della persona che si sta salutando è da considerarsi gesto intimo e dunque da evitare in contesto formale.
Evitare di trattenere a lungo la mano della persona che si ha di fronte, in quanto gesto estremamente maleducato (soprattutto nei confronti di una donna).
La persona che ha la facoltà di porgere la mano per prima, iniziando il rituale, è sempre quella di importanza gerarchica maggiore, dunque la persona più autorevole, l’anziano oppure la donna.
Durante la stretta di mano, l’uomo deve sempre togliersi i guanti, la donna può tenerli indossati se fa molto freddo (l’origine del rituale nasce in epoca lontana, quando tra le armi letali esisteva il guanto con aculei avvelenati e, dunque, porgere la mano nuda era segno di pace sincera).
La stretta di mano contribuisce a dare la prima impressione di noi stessi alla persona a cui ci presentiamo, dunque la mano non deve mai essere flaccida per non trasmettere senso di insicurezza, né chiusa con forza per non sembrare aggressivi; è opportuno, inoltre, accompagnare sempre il gesto con un sorriso, come gesto di cortesia nei confronti della persona che abbiamo di fronte, la quale non deve essere partecipe del nostro eventuale malumore.
La modulazione della stretta di mano è un atto da curare con attenzione, dal momento che questo gesto sostituisce quasi sempre il baciamano, nell’interazione tra donna e uomo.
Alla stretta di mano segue sempre la presentazione, la cui forma più corretta, in un contesto formale, consiste nel dire semplicemente il proprio nome seguito dal cognome, evitando le frasi fatte e le espressioni inflazionate come “piacere“, così poco gradite dal galateo.
La presentazione successiva alla stretta di mano segue le regole generali, dunque sarà la persona meno importante a dire per prima il proprio nome e cognome.
La stretta di mano, infine, deve sempre essere eseguita quando quest’ultima viene porta, poiché il rifiuto del gesto è considerato un atto di estrema maleducazione.
Mentre si stringe la mano con la destra, non si afferra l’avambraccio dell’altra persona con la sinistra. Un tempo il gesto indicava una garanzia di protezione verso un suddito o un inferiore di grado, che in epoca moderna non ha più alcun significato.
Non si saluta mai appoggiati al muro o a un bancone, con le mani in tasca, con le braccia conserte, sbadigliando, masticando o con la sigaretta in bocca.
Durante la stretta di mano tra più persone, evitare sempre di incrociare le mani.
Levarsi il cappello: è segno di devozione e di rispetto profondi e trae origine dall’antichità, quando il vinto consegnava i suoi vestiti al vincitore. L’uomo esegue il saluto inclinando il busto e sollevando leggermente il cappello. Il saluto deve essere sempre eseguito nei confronti di una donna e la signora è tenuta a rispondere con un sorriso discreto. Il cappello deve essere comunque tolto se tra la signora e l’uomo inizia una conversazione.
Abbraccio: le due forme più comuni di abbraccio sono:
- Abbraccio tradizionale: è un gesto di affetto e stima reciproca e va oltre il rituale del saluto, in quanto prevede un forte contatto fisico. Non è inusuale accompagnare il doppio bacio con l’abbraccio.
- Abbraccio con un braccio solo: di solito rivolto da un uomo verso una donna, indica protezione o un sincero affetto, che si desidera però manifestare in forma controllata.
I consigli del gufetto saggio | |
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Sono assolutamente da evitare gesti informali come l’occhiolino o la pacca sulle spalle (che presume, tra l’altro, un contatto fisico privo di consenso tra persone, sconsigliato dal galateo). |
Dal galateo del matrimonio | |
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La stretta di mano è un saluto che occupa una parte importante nel rituale del matrimonio: una volta arrivati all’altare, infatti, il padre affida la figlia al futuro marito stringendogli la mano. In base alle regole sulla gerarchia dei saluti, è il padre della sposa a porgere la mano per primo al futuro genero e non viceversa. |
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