Non si corre mai il rischio di esagerare in ringraziamenti.
Come abbiamo visto nel paragrafo dedicato alla conversazione tra più persone, la regola di modo (una delle cinque regole fondamentali di comunicazione) consiglia di abbondare sempre con i termini di cortesia (grazie, prego, per favore…), in quanto sono sempre più rare le persone che fanno uso abituale di questi termini. E’ curioso che tra questi termini, considerati rari, ci sia anche la parola grazie, dal momento che il ringraziamento è uno dei concetti fondamentali del galateo e della buona educazione, che tutti dovremmo conoscere: ringraziare non è soltanto un gesto di cortesia, ma un vero e proprio dovere.
Quando e come ringraziare dunque?
Si ringrazia sempre per un regalo, dopo averlo aperto davanti al donatore, e il ringraziamento deve essere generoso, sottolineando il buon gusto nella scelta di chi ci ha omaggiato del presente (anche se, nella realtà, il regalo non è per niente gradito). Non si corre mai il rischio di esagerare in ringraziamenti: i donatori vogliono sentirsi ripagati fino in fondo per il tempo dedicato alla scelta, per il denaro speso, per la loro fantasia (anche quando questa manca del tutto).
Quando non è possibile ringraziare personalmente, è sempre doveroso farlo con una telefonata oppure, nelle situazioni formali, con un biglietto scritto.
Lo sposo e la sposa, ogni volta che ricevono un regalo, sono sempre tenuti a ringraziare con un biglietto scritto a mano, evitando le frasi fatte e dedicando a ciascun donatore un pensiero particolare. Ecco perché, a tal proposito, è buona abitudine tenere una lista sempre aggiornata, in cui segnare i regali ricevuti con accanto i nomi dei rispettivi donatori. Il ringraziamento può essere immediato, oppure fatto al ritorno dal viaggio di nozze.
Si ringrazia sempre, infine, per un mazzo di fiori, per un cartoncino di auguri, per un biglietto di condoglianze.
L’unico caso in cui non è obbligatorio il ringraziamento è per un telegramma.
Mariarita.
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