Mantenere una scrupolosa igiene personale è diritto e dovere di ogni cittadino.
La pulizia è una delle cose a cui dobbiamo badare di più, prima di entrare in contatto con il nostro prossimo.
Spesso siamo convinti che il galateo e la buona educazione riguardino soltanto il campo sociale, mentre in realtà ne coinvolgono molti altri, tra cui l’igiene.
L’igiene , in particolare, non va rispettata soltanto nel timore di ciò che gli altri potrebbero pensare o dire di noi stessi (una persona disordinata esteriormente fa sempre dubitare anche del suo equilibrio interiore) ma anche per amore verso la dignità della nostra persona.
La pulizia, infatti, è simbolo di civiltà, dunque, in un mondo che si reputa civile, a nessuno dovrebbe essere permesso di avvicinare il prossimo con i denti o gli orecchi poco puliti, le mani sporche o la biancheria grassa e maleodorante. Perché civiltà è anche, e soprattutto, senso del dovere: verso la propria salute e quella degli altri.
Il detto che il grado di civiltà di un popolo si misura dalla quantità di acqua e sapone che consuma, dunque, non è certamente sbagliato.
Potrebbe sembrare poco elegante, in un articolo di galateo moderno, parlare di pulizia: eppure quante volte sull’autobus siamo costretti, nostro malgrado, a confrontarci con l’ascella sudata del vicino oppure, in aereo, con i piedi scalzi di un passeggero che ama mettersi troppo comodo, levandosi scarpe e calze.
Seguiamo sempre, dunque, l’esempio di Renzo Tramaglino dei Promessi Sposi che, nonostante fosse “povero figliolo“, era “avvezzo alla pulizia“: perché, come abbiamo detto precedentemente, lavarsi ogni giorno è diritto e dovere di ogni cittadino.
Mariarita.
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