I vari tipi di saluto verbale

“Ciao”, “Buongiorno”, “Buonasera” e le altre forme di saluto verbale.

  1. Ciao: è un saluto confidenziale, che dobbiamo rivolgere solo a conoscenti e amici. Non deve essere usato con estranei o in contesti formali (ad esempio non va usato verso la commessa di un negozio, né la commessa lo deve usare nei nostri confronti). Deriva da sciao (= schiavo), una parola di origine veneziana molto formale, che si usava verso i signori con il significato di servo vostro.
  2. Il ciao a distanza: questo saluto assume un significato diverso, formale o informale, a seconda del modo in cui viene eseguito:
    • La mano oscilla poco: rappresenta il ciao formale, trasmette freddezza e indica che la persona che saluta desidera mantenere le distanze.
    • La mano oscilla normalmente: la persona sorride, dimostra calore ed affetto, ma ci comunica che avrà pochissimo tempo da dedicarci a causa di un impegno.
    • Braccio che sventola: è un saluto riservato a un pubblico o a un gruppo di persone.
    • Dita che ondeggiano: gesto lezioso e ironico, riservato esclusivamente alle donne.
    • Pugno che si apre e chiude: gesto tipico dei bambini e molto affettivo, in quanto ricorda l’abbraccio; non è consigliabile ad un adulto.
  3. Buongiorno: può essere usato fino al tramonto e con chiunque.
  4. Buonasera: si usa dopo il tramonto e può essere usato con chiunque.
  5. Buonanotte: si usa esclusivamente prima di andare a letto (dunque in un contesto famigliare) oppure come saluto di congedo, dopo una serata che è terminata molto tardi.
  6. Salve: non è un saluto molto apprezzato dal galateo in quanto è usato in situazioni di indecisione. Tecnicamente, inoltre, non dovrebbe essere utilizzato, in quanto  è un termine latino e il galateo sconsiglia l’utilizzo di termini non italiani.
  7. Arrivederci: saluto generico per congedare una persona o un gruppo di persone. In Italia non si fa forte distinzione tra saluti di presentazione e di commiato; nel caso, tuttavia, vengano usati i saluti di commiato come “Arrivederci“, si dovrebbe riservare questo a persone che si conoscono e applicare invece l’espressione formale “Arrivederla” in contesti non confidenziali.
  8. Come stai: è una domanda formale poco amata dal galateo, che non implica un risposta reale. Si risponde sempre “Bene, grazie!“.
I consigli del gufetto saggio
La formula più corretta di saluto formale è sempre “Buongiorno” o “Buonasera”, dando del lei  fino a che la persona più importante propone di passare al tu.
L’esperienza insegna.
  • L’espressione “Buongiorno signora“, rivolta ad una donna, è molto elegante; non si può dire altrettanto di “Buongiorno signore“, che ha una sfumatura molto servile, ed è preferibile, pertanto, evitare.
  • Durante il congedo, è bene non usare frasi fatte e stereotipi di cattivo gusto, come “Tolgo il disturbo” o “Non vorrei farvi perdere altro tempo“, preferendo invece un semplice e neutro “Si è fatto tardi e devo andare“.

I vari tipi di saluto verbale

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