Sei importanti regole del galateo da seguire sempre, nell’atto di fare e ricevere complimenti.
I complimenti, per essere graditi, devono essere parsimoniosi: mai esagerare, dunque, con i complimenti, di qualunque forma essi siano. Entrare in una casa, ad esempio, e trovare tutto stupendo, dà l’impressione di essere vissuti per anni in ambienti estremamente modesti e di essere, quindi, disposti a sorprendersi di fronte a qualunque tipo di arredamento.
I complimenti rivolti a una signora, da parte di un uomo, vanno fatti con garbo e senso della misura: se troppo frequenti e troppo enfatici, non solo risultano sgraditi ma, al contrario, non producono altro che diffidenza e disagio.
I complimenti rivolti a una persona cara devono essere meditati: dire a un’amica “Non sei mai stata così bella”, potrebbe indurla a pensare che di solito, nella vita quotidiana, si trascuri sistematicamente. Allo stesso modo dirle “Quest’abito ti ringiovanisce”, potrebbe farle credere che, su di lei, i segni dell’età che avanza sono decisamente evidenti, anche quando questo non è affatto vero.
I complimenti si ricevono spontaneamente e mai si sollecitano: lasciarsi andare a frasi come “Ormai sono da buttare”, con l’unico scopo di sentirsi dire qualche bella parola gratificante, non contribuisce altro che a distruggere il proprio fascino, mettendo in evidenza fragilità e insicurezza.
Un complimento si accetta dicendo semplicemente “grazie!”, senza fingere falsa modestia o, peggio ancora, enfatizzare l’oggetto del complimento: questi atteggiamenti metterebbero soltanto in luce la nostra vanità o il nostro egocentrismo.
Un complimento si rifiuta ignorandolo e rimanendo in silenzio: se non corrisponde a verità o non è sincero, infatti, non dovrebbe neppure essere proferito.
Mariarita.
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