Il “matrimonio unplugged”: per fotografare esclusivamente nel nostro cuore le immagini più belle.
Nonostante, ricordiamo, il galateo imponga rigorosamente di spegnere i telefonini in chiesa, molte coppie incoraggiano i loro ospiti a scattare il maggior numero di foto possibile, dal momento che rivedere il proprio matrimonio dalla prospettiva degli invitati è, a tutti gli effetti, decisamente interessante.
Questa scelta, tuttavia, compromette notevolmente il lavoro dei fotografi professionisti: non solo perché rischiano di essere ostacolati nei loro movimenti da parenti e amici, sempre alla ricerca dell’inquadratura migliore, ma anche perché il contesto e gli sfondi possono essere inevitabilmente rovinati dai flash e dalle fastidiose luci degli schermi dei cellulari.
I problemi che nascono dall’abuso di strumenti elettronici, durante un matrimonio, sono parecchi.
- Rischio di urti e danneggiamenti della strumentazione del fotografo professionista, causati dalla “competizione” con quelli amatoriali (ricordiamo che le apparecchiature e gli obiettivi sono fragili ed estremamente costosi e che, spesso, ci si trova a muoversi in ambienti molto ristretti).
- Qualità del servizio fotografico compromessa: non è piacevole vedere, nell’album, gli sposi circondati da invitati nascosti dietro i loro telefoni, con espressioni concentrate o assurde: non sarebbe meglio che mostrassero i loro sorrisi?
- Perdita definitiva delle immagini chiave: spesso gli scatti più importanti vengono irrimediabilmente mancati dal fotografo professionista, a causa di ospiti poco educati che si antepongono ad esso per riprendere col cellulare, rovinando la composizione. Non è drammatico che un fotografo non riesca a immortalare il primo bacio degli sposi?
- Alterazione della luce ambientale: i fotografi perdono molto tempo a misurare la luce con l’esposimetro e a settare le loro apparecchiature, per ottenere le migliori immagini possibili. Le piogge di flash degli ospiti rischiano di annullare ore di intenso lavoro, generando ombre o sovraesposizioni.
- Violazione della privacy: dal momento che la maggior parte delle foto scattate con il cellulare vengono, inevitabilmente, pubblicate sui social media, non possiamo essere certi che tutte le persone inquadrate siano d’accordo di apparire online. Ricordiamo, inoltre, a damigelle e testimoni di non pubblicare, mai e poi mai, sui social network foto della sposa o dello sposo prima della cerimonia: i due innamorati si devono vedere con i loro abiti, per la prima volta, solo davanti all’altare.
Per questo molte coppie preferiscono optare per un “matrimonio unplugged”, termine con cui si indica una cerimonia in cui si vieta, agli invitati, l’uso di strumenti elettronici.
Prima di un “matrimonio unplugged” dovrebbe essere l’officiante a dire agli ospiti e ai famigliari di spegnere gli smartphone e le macchine fotografiche, invitandoli, per meglio assaporare la cerimonia, a conservare nel loro cuore le immagini del matrimonio: perché quando si fotografa o filma un evento, inevitabilmente, si perde ogni contatto emozionale con i protagonisti (come, pensiamo, sia successo a tutti, tentando di riprendere un concerto).
Mariarita.
Foto dal web
