Consigli di carattere generale per la realizzazione di un buon menu.
Le portate dovrebbero essere decise in base alle preferenze degli invitati (è una buona abitudine quella di tenere un taccuino su cui annotare i gusti di amici e conoscenti, utile anche per evitare di offrire, più di una volta, lo stesso menu alle medesime persone).
Di regola il menu dovrebbe comprendere almeno tre portate e non più di cinque.
Se un invitato non gradisce una portata presente nel menu, che sia già stata servita, semplicemente la può lasciare nel piatto, senza fare commenti; la padrona di casa, senza risentimenti, la porterà via senza fare domande. Stessa situazione per un vegetariano cui viene servito un piatto di carne.
E’ sempre buona norma, in fase di invito, chiedere informazioni sulle preferenze in fatto di cibo. Questa regola vale in particolare per i menu a tema (cena a base di funghi, di carne oppure di pesce, ad esempio).
Il menu deve essere preferibilmente semplice e collaudato, servendo piatti che, con alta probabilità, piaceranno a tutti. Solo con gli amici che si invitano spesso, e con cui si è in buona confidenza, è consigliabile sperimentare nuove ricette.
Il menu di mezzogiorno è sempre più ricco e sostanzioso di quello della sera, dove non sarebbe corretto, per esempio, offrire salumi o formaggi. A pranzo, di conseguenza, è meglio servire la pasta (preferibilmente lavorata a mano), mentre a cena sono più indicate minestre e vellutate. Gli antipasti della cena, inoltre, dovrebbero essere preferibilmente caldi.
Sono ammesse cene composte, prevalentemente, da piatti di gastronomia, a patto che i padroni di casa preparino, con le proprie mani, almeno una o due portate.
Evitare l’utilizzo di aromi troppo forti o l’uso eccessivo di aglio e di peperoncino, affinché gli invitati non si sentano a disagio.
Il menu deve essere bilanciato, preferendo i piatti di stagione. Deve essere inoltre vario (abbinando cibi morbidi e croccanti e tenendo conto delle esigenze di ospiti vegetariani o celiaci)) e il più semplice possibile.
Carne e pesce possono coesistere nello stesso menu, ma devono rappresentare due portate distinte.
I cibi seguono la regola dei vini e si portano in tavola in ordine crescente di sapore. Il pesce, pertanto, sarà sempre servito prima della carne.
Per i secondi occorre sempre prevedere due contoni: per gli arrosti uno di questi dev’essere per forza l’insalata.
Evitare che in uno stesso menu ci siano due ricette che contengono gli stessi ingredienti, salvo casi particolari (il menu a tema), e che due piatti abbiano lo stesso tipo di cottura.
Evitare la monotonia, come preparare un menu monocolore (a meno che non sia il tema della serata) oppure offrire solo pietanze calde in inverno o cibi freddi nei mesi estivi.
Si ricordi che è sempre sconsigliato realizzare menu monocolore, ma anche servire due portate dello stesso colore consecutivamente.
La torta è un dolce riservato ad occasioni importanti: in tutte le altre situazioni, dunque, sarà più corretto prevedere un dolce al cucchiaio.
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Le regole generali del galateo relative al pranzo, sono a tutti gli effetti valide per la realizzazione del menu nuziale.
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