Anche le dimissioni richiedono il rispetto di alcune fondamentali regole di galateo.
Rispettare sempre il periodo di preavviso: per quanto possa sembrare lungo, il tempo di passaggio di consegne del proprio lavoro non è mai abbastanza. Un professionista non abbandona mai il vecchio posto di lavoro improvvisamente, lasciando lavori in sospeso e colleghi in difficoltà.
Evitare di mettere in luce eventuali elementi negativi: anche se le proprie dimissioni sono causate da incomprensioni con il proprio capo, disagi o problemi di natura lavorativa, è bene non esprimere pubblicamente opinioni negative verso l’azienda e limitarsi, se proprio non se ne può fare a meno, alle sole critiche costruttive.
Non parlare male dei superiori: anche se, spesso, le dimissioni sono causate da incomprensioni con essi, si tenga presente che, in un rapporto lavorativo, le divergenze nascono sempre da responsabilità comuni.
Evitare esternazioni negative e sfoghi di cattivo gusto nei confronti dell’azienda sui social network: non soltanto è indice di maleducazione e scarsa professionalità, ma si rischiano anche gravi conseguenza penali. Tutto ciò che viene indicizzato dai motori di ricerca, inoltre, è difficilmente rimovibile: un errore compiuto in un istante di nervosismo può diventare permanente.
Non manifestare eccessiva gioia nelle ultime settimane lavorative: anche se abbandonare un posto di lavoro sgradito può essere una liberazione, ricordiamo sempre che nessun tipo di divorzio, secondo il galateo, deve essere festeggiato.
Evitare di comunicare direttamente ai clienti le proprie dimissioni: se si svolge un lavoro in una ditta di servizi o consulenza, espletare questa incombenza è compito dell’azienda, che comunicherà, eventualmente, i riferimenti delle persone che ci sostituiranno.
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Non tentare reclutamenti di colleghi durante gli ultimi giorni di lavoro: invitare i colleghi a seguirci nella nuova ditta è un atteggiamento estremamente scorretto. Da evitare.
Evitare di diffondere, in modo scorretto, dati sensibili: tutte le informazioni e i contatti relativi al lavoro svolto in azienda, appartengono all’azienda stessa e a nessun altro. Questo atto, eseguito senza l’autorizzazione del datore di lavoro, è un grave reato.
Ringraziare sempre il proprio capo per quanto da lui appreso: è assai improbabile, infatti, che, durante il periodo lavorativo, il nostro responsabile non ci abbia insegnato proprio nulla. Un grazie non costa niente, è sempre gradito, è indice di buona educazione e, soprattutto, di onestà morale e professionale.
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