Le presentazioni, preludio a una buona conversazione.
Le presentazioni devono essere eseguite tradizionalmente dalla padrona di casa: in ogni contesto, comunque, non ci si presenta mai da soli, salvo che negli incontri di lavoro, quando lo esigono questioni professionali o burocratiche. Sono di estrema importanza, perché rappresentano la prima immagine che viene data di una persona, e possono contenere elementi e spunti sui quali impostare la successiva conversazione.
Non devono mai essere eseguite in luoghi pubblici (tram, ristoranti, bar …) o ai funerali.
Nel corso delle presentazioni, la persona viene sempre indicata prima con il nome e poi con il cognome: è sbagliato presentare un persona solo con il cognome. La coppia [nome + cognome], in base al galateo, è l’unico modo corretto per identificare una persona, sia oralmente che per iscritto (ed è l’unica forma corretta di eseguire la propria firma).
Ricordare il nome di una persona, che è stata presentata, è doveroso e rispettoso nei suoi confronti: nel caso in cui se ne dimenticasse, il galateo permette (e considera corretto) che venga richiesto una seconda volta (con estrema educazione e gentilezza) alla persona.
Alla presentazione si può rispondere:
- Con un saluto (“Buongiorno”, “Buonasera”…).
- Con una frase gentile (“Sono veramente felice di fare la sua conoscenza”…).
Mai con un’espressione stereotipata (come “Molto lieto”, “Piacere” o altro).
Nel caso in cui un uomo presenti una donna, deve qualificarla correttamente nel suo ruolo (moglie, fidanzata o amica) senza ricorrere a inutili facezie (“mogliettina”, “luce dei miei occhi”) e dicendo successivamente nome e cognome. La presentazione della donna, in una coppia, deve avvenire sempre dopo quella dell’uomo.
Durante le presentazioni, l’uomo si alza sempre, la donna mai (ma è facoltativo alzarsi nel rispetto di una persona anziana). La donna, se deve stringere la mano, deve togliersi sempre i guanti, a meno che non faccia molto freddo.
Si presenta sempre la persona meno importante a quella più importante, in particolare:
- Un uomo a una donna.
- Un giovane ad un anziano.
- Un single a una coppia.
- Un parente ad un estraneo.
- Il meno noto al più noto.
Dopo la presentazione, la persona più importante saluta porgendo, ad esempio, la mano e dicendo [Nome e Cognome].
Alcune regole da seguire durante le presentazioni:
- Nel presentare la propria moglie, il proprio marito o un familiare, si indica solo il nome di battesimo con il grado di parentela o affinità.
- Per presentare qualcuno ai propri genitori, sarà sufficiente l’indicazione “i miei genitori”, senza nomi, né cognomi.
- Per la presentazione della propria moglie, sono assolutamente da evitare le formule del tipo“la mia signora”, “la mia consorte” o “la mia dolce metà” e neppure si deve indicare, oltre al nome, il suo cognome.
- [Nome e Cognome] rappresentano invece la formula corretta nel caso in cui la signora non sia moglie, ma convivente o compagna.
- Quando si presenta una coppia, lo si fa con i due nomi di battesimo seguiti dal cognome comune, tralasciando il cognome di lei (a meno che non sia nota con un altro cognome, che è dunque importante specificare).
- In un salotto e nelle riunioni amichevoli non si citano mai i titoli, né accademici né nobiliari.
Sono ammessi, per presentare una persona, i termini signor e signora anteposti al nome; attenzione al termine signorina, che deve essere usato solo per ragazze molto giovani e di età inferiore ai trent’anni.
- Se l’incontro è di lavoro, o comunque legato a situazioni professionali, i titoli sono d’obbligo, per chiarire fin dalle presentazioni il ruolo di ciascuno. Meglio, inoltre, aggiungere notizie sui compiti attribuiti o sulle mansioni aziendali.
L’uomo, se è seduto, all’atto della presentazione deve alzarsi; la donna, invece, solo se le viene presentata una persona anziana (in segno di rispetto).
L’esperienza insegna. |
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Dopo le presentazioni, la padrona di casa dovrebbe sempre introdurre brevemente l’ospite, descrivendone interessi ed eventuali meriti, in modo tale da fornire ai presenti sufficienti spunti di conversazione. |
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