Alcune persone non fanno che parlare di sé in ogni occasione: un atteggiamento veramente poco educato.
Parlare troppo di sé, in qualunque occasione, è un atteggiamento veramente poco educato, oltre che insopportabile.
Gli argomenti che ci riguardano, infatti, sono quasi sempre poco interessanti per le persone che ci stanno ascoltando e con grande probabilità tendono ad annoiarle; teniamo presente, inoltre, che assillare il prossimo elencando i propri pregi o narrando le proprie disavventure è quanto di più fastidioso si possa fare, dal momento che rivela un interesse praticamente nullo per i nostri interlocutori.
Si tratta di una cattiva abitudine che, da un punto di vista del galateo della comunicazione, viola la regola della cooperazione: ricordiamo, come descritto nel paragrafo sulla conversazione tra più persone, che ci deve sempre essere un equilibrato avvicendamento dei turni. Tutti devono partecipare alla conversazione, pertanto è assai maleducato monopolizzarla.
Questo tipo di atteggiamento rivela sempre un forte egocentrismo: è un modo, come tanti altri, di attirare l’attenzione, cercando comprensione, simpatia o ammirazione, dimenticando che, in realtà, le doti per cui ci si mette in mostra rendono quasi sempre ridicoli (mentre veniamo apprezzati per quelle che realmente abbiamo e non ostentiamo).
Molte persone, inoltre, tendono a parlar molto di se stesse, nel tentativo di costruire un dialogo di cui possono avere il totale controllo, facendo in modo che gli argomenti non cambino portandoli in territori, magari, a loro sconosciuti e in cui hanno timore di addentrarsi. Parlare molto di sé può anche essere un modo per nascondersi, insomma, come disse il filosofo Nietzsche.
Concludiamo l’articolo con una piccola curiosità: uno dei motivi per cui il galateo sconsiglia sempre di chiedere “Come stai?” (come abbiamo visto nel relativo articolo) è proprio perché questa domanda stimola l’interlocutore a iniziare la noiosissima cronistoria dei suoi malanni e delle sue disavventure: una domanda molto pericolosa, dunque, e pertanto sempre da evitare.
Mariarita.
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