Strategie e segreti per realizzare una buona conversazione.
Mentre la conversazione di carattere intimo, come quella tra parenti e famigliari, è pilotata principalmente dalla spontaneità e dal tipo di relazione che intercorre tra i partecipanti, la conversazione di tipo formale (magari tra persone che si conoscono appena o si incontrano per la prima volta), indipendentemente dal contesto in cui si tiene, deve rispettare, almeno in parte, alcune regole di carattere generale, affinché abbia un andamento piacevole e soddisfacente.
Non intrattenere gli ospiti con discorsi di carattere personale, per evitare di centralizzare la conversazione su se stessi con argomenti che interessano, nella maggior parte dei casi, solo alla persona che sta parlando; evitare assolutamente, a tal proposito, di vantarsi o lamentarsi davanti agli altri.
Non esprimere opinioni rigide su persone e argomenti (mode, libri, cinema musica…) per non creare tensioni o malumori, cercando il più possibile, invece, di stabilire un clima di complicità tra gli interlocutori.
Non bisbigliare all’orecchio di una sola persona, in presenza di molte.
Se non si tratta di una riunione di lavoro, evitare assolutamente argomenti troppo tecnici o avanzati, per non escludere le persone non competenti.
Usare un tono equilibrato della voce, evitando di sussurrare o di gridare: chi non possiede una voce armoniosa deve esercitarsi gradualmente, per fare in modo che le conversazioni in cui interviene non risultino sgradevoli o monotone. Sono assolutamente da evitare:
- Un tono troppo elevato della voce, in quanto trasmette volgarità e aggressività.
- Un tono troppo basso della voce: bisbigliare può infastidire gli interlocutori più lontani, che non riescono a udire completamente le parole, sentendosi pertanto esclusi dalla conversazione.
- Le lunghe pause tra una frase e l’altra, che obbligano l’interlocutore a sgradevoli attese.
- La parlata troppo veloce, con il rischio di mangiarsi la metà delle parole o, peggio ancora, di emettere spiacevoli spruzzi di saliva.
Non mettere a disagio l’interlocutore con domande personali: se è soddisfatto del proprio lavoro, se ha figli, quanto guadagna…
Evitare argomenti come finanza, politica, religione, aspetto fisico, morte, età, che possono originare molto facilmente situazioni imbarazzanti; nel caso in cui si fosse costretti a parlare di questi argomenti, utilizzare sempre un tono estremamente moderato, evitando di condannare o ridicolizzare le idee o il credo altrui.
Il pettegolezzo è considerato un vezzo gradito dal galateo, ma deve essere fatto con moderazione e, soprattutto, non deve originare una lunga conversazione incentrata sull’oggetto del pettegolezzo stesso. Sono tollerati, ad esempio, sporadici apprezzamenti scherzosi su una persona, ma devono essere fatti con discrezione e soprattutto senza malizia.
Non correggere gli altri in pubblico, neppure i bambini.
Non abbandonarsi a litigi e polemiche, evitando in particolar modo gli argomenti pericolosi che possono scatenarli.
Curare con attenzione il proprio linguaggio, seguendo le regole di qualità.
Ascoltare attentamente gli altri. E’ una regola importantissima del galateo, poiché ci rende in primo luogo graditi alle altre persone (saper ascoltare è una dote rara) e, in secondo luogo, perché può essere usata in modo opportunistico, permettendoci di acquisire dall’interlocutore spunti e argomenti per proseguire la conversazione, quando sarà il nostro turno. Non dimentichiamoci, infine, che è un’occasione unica per arricchirci, confrontandoci con esperienze e prospettive diverse da quelle che viviamo quotidianamente.
Nel parlare, gesti e movimenti devono essere armoniosi e composti: non ci si muove a scatti improvvisi, non si picchietta con i piedi sul pavimento o con le dita della mano sul tavolo, non si tengono le mani in tasca o dietro la nuca, non ci si aggiusta i capelli o la barba.
Evitare assolutamente di toccare l’interlocutore o altri oggetti durante la conversazione: anche il semplice gesto di giocherellare con una penna è considerato sgradevole dal galateo.
Nel caso in cui, tra gli interlocutori, sia presente un professionista, evitare di monopolizzare la sua attenzione per chiedere pareri personali, perché potrebbe non essere a suo agio, oppure in condizioni di non poter esprimere tali opinioni.
Rispettare le regole di avvicendamento dei turni:
- Il parlante di turno seleziona il successivo.
- Se il parlante di turno non seleziona nessuno, ciascuno può prendere la parola.
- Il parlante che ha il turno, lo mantiene.
Foto dal web
Argomenti correlati: |

I migliori libri di galateo e le guide più autorevoli al matrimonio, consigliati da Maison Galateo.
