Ritratto di abito da sposa

Ritratto di abito da sposa

Un omaggio del fotografo Alessandro Pensini ai canoni del galateo dell’abito nuziale.

Chiunque ami la fotografia sa perfettamente che il valore di quest’arte sta nel suo immenso potenziale comunicativo e che mentre risulta, tutto sommato, semplice realizzare uno scatto tecnicamente valido, non è altrettanto facile rappresentare contenuti ed emozioni mediante un’immagine.

Questo scatto di Alessandro Pensini, pubblicato su Twitter da Elisabetta Polignano e tratto da un reportage di matrimonio di una cliente, ci ha colpito veramente molto, per la sua capacità di ritrarre l’eleganza, la raffinatezza e la personalità di una sposa esclusivamente attraverso i curatissimi dettagli posteriori dell’abito e dell’acconciatura.

La foto rappresenta, a nostro avviso, un vero e proprio omaggio ai canoni del galateo dell’abito nuziale, per altro immediatamente percepibili dall’osservatore più attento.

Vediamoli insieme.

La sposa è l’unica figura ad essere in primo piano nell’evento: lo sfondo scurissimo della foto ci ricorda che, tra le persone che la circondano, nessuna, né sposo né invitati, può permettersi di oscurarla.  All’invitato spetterà dunque il compito di essere elegante ed educato, nel rispetto della cerimonia, senza però mai eccedere né mettersi in mostra. L’eleganza, in determinati contesti e come insegna il galateo, consiste principalmente nel non farsi notare: soprattutto se non è il proprio momento.

La figura della sposa deve essere eterea, sobria ed elegante: i contorni sfumati della figura ritratta sottolineano come la sua bellezza debba emergere, agli occhi degli invitati, gradualmente e con continuità (come una delicata fragranza), attraverso un abile accostamento di dettagli, giochi di luce e contrasti chiaroscurali, tutti da scoprire poco alla volta. La sposa dai contorni netti, ben definiti, troppo appariscente e immediatamente interpretabile perde il suo fascino in pochi minuti.

La parte posteriore dell’abito rappresenta la firma della sposa: nella foto non appare un viso di donna, eppure riusciamo immediatamente a intuirne i tratti e la personalità osservando l’elegante strascico, l’acconciatura abbinata ferma e raccolta, l’originale fiocco che ricorda un fiore origami. L’estrema attenzione per questi elementi e la loro discrezione ci trasmettono l’immagine di una sposa raffinata e rispettosa degli invitati che, per la maggior parte del tempo della cerimonia, vedranno di schiena ma, grazie alla cura minuziosa dei dettagli, potranno godere della sua bellezza a 360 gradi.

I punti luce devono essere limitati  e discreti: questo per non mettere in secondo piano la fede nuziale, dunque ogni elemento che genera interferenze di riflessi va evitato. Pochissimi gioielli (consigliati dal galateo solo gli orecchini), no (possibilmente) all’anello di fidanzamento e scelta oculata delle zone da illuminare, che di solito riguardano i capelli e pochi significativi dettagli da valorizzare.  Nella suggestiva immagine la luce mette in evidenza (e unisce) le linee morbide che compongono il fiore di tessuto (alla base della scollatura della schiena) e l’acconciatura, figure gemelle strette da un legame di tenue romanticismo.

Una straordinaria foto, dunque, per un altrettanto incantevole abito: una creazione di Elisabetta Polignano.

Mariarita.

Ritratto di abito da sposa

Foto di Alessandro Pensini

 


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